venerdì 6 dicembre 2013

Ricordo di Valeria Spada (1943-2012)

Giornata nel primo anniversario della morte di Valeria Spada, professore ordinario di Merceologia nell'Università di Foggia, Università di Foggia, 6 dicembre 2013

Elsa M. Pizzoli e Giorgio Nebbia
Università di Bari

Ricordiamo bene la giovinetta che venne e chiedere la tesi in Merceologia, quella disciplina, considerata dagli studenti così “difficile” e che pure offriva un ponte culturale fra le scienze economiche e quelle naturali dal momento che le cose materiali sono ben sempre al centro dell’interesse dell’economia e del commercio. Per la sua buona preparazione liceale le fu affidato un tema insieme storico ed economico, quello del commercio del pepe, un argomento che faceva sorridere i nostri sapienti colleghi ma che in realtà permetteva di ricordava che questa apparentemente modesta merce era oggetto di traffici che coinvolgevano, in quegli anni ottanta, molti miliardi di dollari all’anno, erano esposti a sofisticazioni e frodi che potevano essere svelati con raffinati metodi merceologici e chimici. Il tema fu ripreso da Valerla Spada in un successivo articolo, quando ormai era entrata nella famiglia della Merceologia dell’Università di Bari.

lunedì 21 ottobre 2013

SM 3601 -- Quando la merceologia era ingenua -- 2013


Il blog della Società Chimica Italiana, 20 ottobre 2013

Giorgio Nebbia nebbia@quipo.it

Quando non erano ancora stati inventati gli omega3, per caratterizzare gli oli di pesce si seguiva il metodo di Tortelli-Jaffe come segue: “In un cilindretto a piede, con tappo smerigliato e perfettamente asciutto, si introducono 1 cm3 di olio del tutto esente da acqua, 6 cm3 di cloroformio, 1 cm3 di acido acetico glaciale, agitando fino a soluzione omogenea, quindi 40 gocce di una soluzione al 10 % di bromo in cloroformio e si agita nuovamente per qualche secondo: gli olii di animali marini e i loro prodotti di idrogenazione dopo qualche minuto si colorano in verde con riflessi azzurrini o giallognoli e questa tinta si intensifica sempre più entro mezz’ora, passando poi al bruno”. Chimica non tanto ingenua, poi, perché era citata nel Chemische Zeitung, vol. 39, p. 14-15 (1915) dove la reazione è interpretata come dovuta alla presenza negli oli di un cromogeno che, in certe condizioni, si trasforma in una sostanza con un colore caratteristico. La reazione di Tortelli e Jaffe era citata anche nell’ Yearbook of the American Pharmaceutical Association, vol. 4, p. 300 (1915) e in altri testi del tempo, oltre che in tutti i libri italiani di chimica analitica applicata e di Merceologia.

venerdì 27 settembre 2013

SM 1745 -- Per una merceologia del riciclo: venti anni fa -- 1994

la Gazzetta del Mezzogiorno, 17 febbraio 1994

Giorgio Nebbia nebbia@quipo.it

Si fa presto a dire pattume: il recente (1993) volume di "Statistiche ambientali", pubblicato dall'ISTAT (l'Istituto Nazionale di Statistica) --- 25.000 lire spese bene per avere un quadro dettagliato degli inquinamenti, dei rifiuti e degli incendi del nostro paese --- spiega che nel 1991 l'Italia ha prodotto 20 milioni di tonnellate di rifiuti solidi urbani, quelli che escono ogni giorno dalle nostre case.

Le città producono ogni anno altri 40 milioni di tonnellate di rifiuti che la legge definisce "speciali" (il cui smaltimento richiede particolari accorgimenti): fra questi i rottami di demolizione degli autoveicoli ammontano a un milione e mezzo di tonnnellate all'anno. 35 milioni di tonnellate di rifiuti sono prodotti ogni anno dalle attività industriali e di questi  oltre 3 milioni di tonnellate sono considerati "tossici e nocivi", cioè veramente pericolosi per la salute e la natura. In tutto, poco più o poco meno, ogni anno 100  milioni di  tonnellate di rifiuti solidi, un peso superiore a quello del petrolio e del carbone che entrano ogni anno nel sistema economico italiano.

giovedì 22 agosto 2013

B:Leoci -- Come e dove smaltire i rifiuti -- 2013


La Gazzetta del Mezzogiorno, lunedì 19 agosto 2013

Benito Leoci, Università del Salento bleoci@yahoo.it

Chiunque ultimamente si è trovato a percorrere la statale 106, che va da Taranto a Reggio Calabria, costeggiando lo Jonio, avrà notato, specie nel tratto Crotone – Soverato, enormi cumuli di rifiuti urbani ammucchiati presso i cassonetti ubicati nei vari comuni attraversati. Per la zona di Soverato, una delle più belle della Calabria, si profila un danno di notevoli dimensioni, vista la vocazione turistica della stessa. Nel recente passato è toccato a Napoli, Foggia e Palermo, per citare le più note. Mentre si assiste ad un generale deterioramento del servizio di raccolta rifiuti, allo stesso tempo si nota un continuo aumento della tariffa (o meglio tassa) a carico degli utenti. Come mai?

B:Leoci -- Problemi di rifiuti in Puglia -- 2012

La Gazzetta del Mezzogiorno, 19 ottobre 2012

Benito Leoci, Università del Salento bleoci@yahoo.it

Il 24 agosto 2012 nel Bollettino Ufficiale della Regione Puglia è apparsa la legge regionale n. 24 avente uno strano titolo: “Rafforzamento delle pubbliche funzioni nell’organizzazione e nel governo dei Servizi pubblici locali”. Dalla lettura dell’articolato si apprende che in pratica si tratta del solo servizio di raccolta e trasporto dei rifiuti urbani, quelli prodotti nelle abitazioni, per intenderci. Circa gli altri servizi ovvero i trasporti pubblici e la fornitura di acqua potabile, si nota che il primo viene solo sfiorato e il secondo semplicemente ignorato.

D’altra parte come si poteva chiedere alla Regione di mettere le mani sull’acqua dopo un referendum che ha indicato una precisa volontà popolare, in una regione dove da sempre opera un Ente pubblico che tutto sommato fornisce l’acqua più sana di tutta l’Italia? Certo, molto è da migliorare, ma per questo non c’è bisogno di una legge.

martedì 25 giugno 2013

SM 3569 -- Eccedenze di zolfo da recupero -- 2013

La Gazzetta del Mezzogiorno, martedì 25 giugno 2013

Giorgio Nebbia nebbia@quipo.it

La difesa dell’ambiente non comporta soltanto dei costi per la collettività; anzi spesso è una fonte di guadagno privato e collettivo se dalla depurazione delle sostanze inquinanti si recupera qualcosa di vendibile. Con cautela, però, perché la quantità delle merci recuperate dai processi di depurazione può anche essere troppa, rispetto alle richieste del mercato e dell’industria. E’ il caso dello zolfo che le raffinerie di petrolio “devono” separare dai prodotti petroliferi per rispettare le norme internazionali: durante la combustione, infatti, lo zolfo presente nei combustibili si trasforma in anidride solforosa e in anidride solforica che a loro volta, con l’umidità, generano acido solforico, una sostanza corrosiva per i metalli esposti all’aperto e per l’esterno degli edifici, oltre a vari altri composti solforati nocivi per la salute.

martedì 11 giugno 2013

SM 3564 --- Contro gli sprechi alimentari

La Gazzetta del Mezzogiorno, martedì 11 giugno 2013

Giorgio Nebbia nebbia@quipo.it

Il 5 giugno scorso il Papa Francesco ha preso l’occasione della quarantunesima “Giornata della Terra” per parlare di ambiente e di sprechi e lo ha fatto con parole che non ascoltavamo da molto tempo. Nell’udienza generale (il testo integrale si trova nel sito www.vatican.va) ha ricordato che la donna e l’uomo sono stati posti nel Giardino perché lo coltivassero e custodissero, coma si legge nel secondo capitolo del libro della Genesi, e ci ha invitato a chiederci che cosa significa coltivare e custodire: trarre dalle risorse del pianeta i beni necessari, con responsabilità, per trasformare il mondo in modo che sia abitabile per tutti, parole che già Paolo VI aveva usato nell’enciclica “Populorum progressio” del 1967.

martedì 15 gennaio 2013

SM 2822b -- Piccola storia delle frodi -- 2007

                     
Giorgio Nebbia nebbia@quipo.it

Le frodi sono una delle attività criminose più antiche dell'umanità e sono saldamente radicate nella vita sociale. Nel momento in cui il denaro è diventato l'indicatore del valore delle merci e in cui il possesso del denaro è diventato l'indicatore del valore delle persone, era abbastanza naturale che i commercianti aumentassero il proprio profitto vendendo a prezzo più elevato merci meno pregiate.

Così l'orefice che preparò la corona per Gerone di Siracusa cercò di ingannare il suo cliente mescolando all'oro metalli meno pregiati e ci volle Archimede per svelare la frode, con un ingegnoso sistema che gli permise di inventare il metodo per la misura del peso specifico dei corpi. Plinio, nella sua "Storia naturale", spiega bene come i commercianti adulterassero alimenti, droghe, spezie, soprattutto quelli che arrivavano a Roma da paesi lontani, e indica vari metodi per svelare le frodi.

lunedì 14 gennaio 2013

SM 3416 -- Crescita e declino del mercurio -- 2012


La Gazzetta del Mezzogiorno, domenica 5 febbraio 2012
Verde Ambiente, 28, (3-4), 46-47 (maggio-agosto 2012)


Giorgio Nebbia nebbia@quipo.it


In Toscana quando si vuole indicare una persona bizzarra, si dice che è “matto come un cappellaio”. Il “cappellaio matto” è uno dei personaggi del libro di Lewis Carroll, “Alice nel paese delle meraviglie”. Effettivamente molti lavoratori addetti alla produzione dei cappelli soffrivano di malattie mentali per colpa dei sali di mercurio usati per tingere di nero i feltri destinati alla produzione di cappelli. Cominciava così la consapevolezza dei pericoli alla salute dovuti a mercurio, uno strano metallo, l’unico allo stato liquido, noto da tempi antichissimi e ammirato per il suo carattere liquido e argenteo; il mercurio è stato confuso spesso con l’argento, tanto che in molte lingue il suo nome è stato associato a questa proprietà.

Il simbolo chimico del mercurio è Hg, abbreviazione di hydrargirium, che si può tradurre ”argento liquido”; in tedesco è Quicksilber, argento mobile. Il nome “mercurio” deriva dal nome del dio latino che correva sempre. Quante volte in casa si è rotto un termometro e si è osservato che dal bulbo usciva una pallina argentea che correva da tutte le parti sul pavimento e si infilava in tutte le fessure. Col passare del tempo ci si è resi conto del pericolo dovuto al fatto che il mercurio è volatile e i vapori di quel mercurio, sparso sul pavimento, potevano essere assorbiti dagli abitanti della casa con danni alla salute, tanto che adesso è vietata la produzione e il commercio dei termometri a mercurio.

Museo di Merceologia dell'Università di Bari


http://www.dgm.uniba.it/museo_merceologico.htm

Sede: Via Camillo Rosalba 53, 70124 Bari


Il primo direttore della Scuola Superiore di Commercio di Bari, il grande economista Maffeo Pantaleoni, nella sua «relazione» inaugurale dell’anno accademico 1888 af­fermava: “Una Scuola Superiore di Commercio è un potente mezzo di istruzione, un focolare di scienza per gli adulti, per i commer­cianti che già sono nel pieno esercizio delle loro funzioni. Sono questi coloro i quali del Museo merceologico deb­bono approfittare; che al Gabinetto chimico devono fare appello, che alla Biblioteca devono fare ricorso; che al Professore di Merceologia e di Chimica devono chiedere le informazioni che loro mancano».

Due anni dopo la sua fondazione, nel 1886, la Scuola Superiore di Commercio possedeva quindi già un “Museo merceologico” che ha accompagnato in tutta la sua esistenza l’Istituto di Merceologia quando la Scuola Superiore è diventata Facoltà di Economia e Commercio dell’Università di Bari.

Persone della Merceologia: Rosario Biazzo




Il 12 giugno 1954 è scomparso il prof. Rosario Biazzo, Nato a Vittoria, in provincia di Ragusa, il 4 marzo 1878, si era laureato a pieni voti assoluti in chimica pura presso l'Università di Catania nel 1901. Nello stesso anno venne nominato assistente di ruolo presso la cattedra di chimica generale dell'Università di Catania e lasciò questa carica nel 1905 per entrare a far parte degli allora Laboratori Chimici delle Gabelle, nei quali percorse tutta la carriera fino al grado di direttore del Laboratorio Compartimentale, che coprì a Napoli fino al 1928.

venerdì 11 gennaio 2013

SM 3415 -- Lo spreco di cibo

La Gazzetta del Mezzogiorno, martedì 31 gennaio 2012

Giorgio Nebbia nebbia@quipo.it

Le notizie di alcuni blocchi del trasporto stradale, nel gennaio 2012, hanno messo in evidenza che una parte, difficilmente quantificabile, delle derrate alimentari deperibili trasportate per strada si sono alterate e sono andate distrutte. E’ così apparsa la fragilità del “perfettissimo” sistema che ci condente, ogni mattina, di trovare pieni i banchi dei negozi, ogni giorno di far arrivare sulla nostra tavola gli alimenti sani e sicuri. Ciò è reso possibile grazie ad una lunga catena di eventi, un ciclo tenuto in moto da migliaia di persone nei campi, nelle fabbriche, nei camion, nei treni, nelle navi, che viaggiano giorno e notte, domeniche comprese, un ciclo in cui basta un piccolo intralcio per distruggere ricchezza alimentare e provocare guasti ambientali.

domenica 6 gennaio 2013

Persone della Merceologia: Giuseppe Testoni (1877-1957)

Walter Ciusa, Giuseppe Testoni (1877-1957)


Riproduco con una certa emozione il necrologio del prof. Testoni, scritto dal prof. Ciusa (http://chimica-ieri-e-domani.blogspot.it/2010/09/walter-ciusa-1906-1989-persone-della.html),
perché nel 1946 cominciai la mia avventura di chimico da studente proprio nell’Istituto di Merceologia diretto dal prof. Testoni, di cui Walter Ciusa era l’assistente. Io lavoravo prevalentemente con Ciusa che aveva l’incarico dell’insegnamento di Merceologia, ma ricordo questo alto signore dai capelli bianchi che, ormai fuori ruolo, veniva in Istituto e faceva gli esami. Ricordo una sessione di esami a cui partecipai, ormai laureato e fresco assistente di Merceologia, e il terrore che il prof. Testoni mi chiedesse di interrogare lo studente. (g.n.)


La notte del 18 giugno 1957 si spegneva, nella Sua abitazione di Bologna, Giuseppe Testoni, professore emerito di Merceologia e già Preside della Facoltà di Economia e Commercio dell'Università di Bologna.

Il prof. Giuseppe Testoni era nato a Ravenna il 30 gennaio 1877 e si era laureato in Chimica Pura nell'Università di Bologna nel 1899. Era stato subito nominato Assistente nell'Istituto di Chimica Generale di Bologna, allora diretto dal grande Maestro Giacomo Ciamician, e si era subito distinto per le sue spiccate attitudini di sperimentatore, pubblicando lavori anche in collaborazione con i migliori allievi di Ciamician.