mercoledì 26 dicembre 2012

Il potere alle merci

XXI Congresso Nazionale di Merceologia --- 22-24 settembre 2004 --- Foggia
"Risorse naturali e sviluppo economico sociale. Contributi delle scienze merceologiche"

Giorgio Nebbia nebbia@quipo.it

Summary: "Commodity Power"


The social and economic development depend from the ability to produce and use commodities and material goods. The satisfaction of all the private and collective human needs, also of those apparently immaterial such as the movement, communication and familiar life, require physical goods.

The natural resources are the source of agricultural and mineral raw materials for the production of material goods, and the natural bodies --- air, water, soil --- are the receivers for residuals and wastes that form during the production and use of goods. The knowledge of the circulation "nature---commodities---nature" is essential for correct choices in the use of scarce natural resources and for the correct design of commodities and goods.

martedì 18 dicembre 2012

Sull'amianto

La Gazzetta del Mezzogiorno, martedì 18 dicembre 2012 

Giorgio Nebbia nebbia@quipo.it 

Il 2012 è finito con il caso ILVA, ancora aperto nel conflitto fra lavoro e salute, e il caso Eternit, chiuso col processo in cui, a Torino, sono stati condannati i padroni della società che produceva lastre, coperture e tubi di amianto-cemento nelle fabbriche di Casale Monferrato, Rubiera (Reggio Emilia), Cavagnolo (Torino) e Bagnoli (Napoli); altre fabbriche producevano gli stessi manufatti col nome Fibronit a Bari e Massa Carrara. L’accusa è la responsabilità per la morte di migliaia di persone, operai ma anche cittadini esposti alle polveri di amianto che, respirate, provocano mesoteliomi, tumori che non perdonano.

martedì 11 dicembre 2012

Per una merceologia ecologica

La Gazzetta del Mezzogiorno, martedì 11 dicembre 2012

Giorgio Nebbia nebbia@quipo.it

“Il passato è prologo”, ammonisce Shakespeare, ed è vero perché gli eventi di oggi sono stati preparati e anticipati da simili eventi del passato. Questo vale in particolare per i problemi ambientali, come inquinamenti, erosione del suolo, violenza per la conquista delle risorse naturali scarse, conflitti occupazione-salute, per i quali dal passato abbiamo imparato ben poco. Da qui l’importanza della storia dell’ambiente, una disciplina troppo poco praticata e tanto meno diffusa nell’opinione pubblica.

venerdì 12 ottobre 2012

La Merceologia e un curioso problema filologico

https://docs.google.com/viewer?a=v&pid=sites&srcid=ZGVmYXVsdGRvbWFpbnxnaW9yZ2lvbmViYmlhfGd4OjdmNmI1NDc1YzFlY2E3Mjc

Karl Marx, nel I libro del "Capitale", spiega che la Merceologia, Warenkunde in tedesco, è la speciale disciplina che si occupa del valore d'uso, della utilità delle merci. In francese però non esiste una parola corrispondemte a Warenkunde/Merceologia e la prima, la più diffusa, traduzione italiana del "Capitale", quella pubblicata nel 1886 nella prestigiosa "Biblioteca dell'Economista", è stata fatta sulla traduzione francese di Roy del 1873. Per molti decenni i lettori italiani hanno perciò ignorato la definizione della Merceologia, come la pensava Marx.

Sarebbe stato necessario aspettare la traduzione, fatta dopo la Liberazione, del "Capitale" sull'edizione originale tedesca per riscoprire il pensiero originale di Marx. Nel frattempo, per decenni, "merce" è stata considerata parolaccia, associata al concetto di oggetto prodotto dal sistema capitalisrtico a fini di profitto, dimenticando che "dentro" ogni oggetto di scambio c'è anche un valore di utilità, un contenuto di natura, di energia e che proprio la Merceologia è la disciplina che di tale valore si occuopa, che tale valore spiega attraverso le analisi chimiche, la descrizione della provenienza, dei processi di produzione e delle proprietà fisiche.

sabato 22 settembre 2012

Il pile

Nuovo Consumo, 14, (149), p. 15 (settembre 2005) 

Giorgio Nebbia nebbia@quipo.it

L’economia italiana è in crisi: importiamo a basso prezzo merci, tessuti, poltrone, materiale elettronico, e anche prodotti agricoli --- beni che finora abbiamo prodotto e venduto in tutto il mondo con successo. Si cercano e propongono rimedi, filtri alle importazioni, incentivi alla produzione italiana, ma, a mio modesto parere, alla crisi italiana contribuisce anche la limitata conoscenza, a livello popolare e diffuso, proprio della produzione delle merci; la pubblicità esalta i vantaggi di ciascuna marca e il prezzo sempre più basso e le prestazioni, ma troppo poco viene messo in evidenza il "contenuto" di lavoro e di innovazione fornito dai milioni di lavoratori e dalle migliaia di imprese diffuse nel territorio italiano. Si esalta la moda nel campo tessile o del cuoio, ma ben poco si parla dell'innovazione nei tessuti o nella concia o nella colorazione dei manufatti.

venerdì 31 agosto 2012

merci sintetiche, merci naturali


Giorgio Nebbia nebbia@quipo.it

L’acciaieria ILVA di Taranto è sporca; la lattina di conserva di pomodoro è pulita fino a quando sta nel negozio; la lattina di pomodoro vuota è sporca. La pasta alimentare che si trova nel negozio è pulita; gli escrementi in cui va a finire dopo il pranzo sono sporchi. L’esercizio si potrebbe ripetere infinite volte perché tutta la vita umana consiste nella transizione da cose pulite offerte dalla natura, a processi tecnici sporchi, a merci pulite, a rifiuti sporchi --- che talvolta possono riscattarsi con processi tecnici sporchi che producono merci riciclate pulite, e così via.

Nel mondo della natura non esiste sporco e pulito. Esistono soltanto cicli chiusi in cui tutto è pulito e in ordine perché ha il fine unico, importante, che è la vita; nella natura non esistono rifiuti o scorie e non esiste neanche la morte, ma solo un passaggio continuo di materia e di energia che ha come fine, appunto, la propagazione della vita nelle sue innumerevoli forme.

martedì 14 agosto 2012

Prodotti e ambiente

La Gazzetta del Mezzogiorno, martedì 14 agosto 2012

Giorgio Nebbia nebbia@quipo.it

Quarant’anni fa, nel 1972, appariva la traduzione italiana di un libro intitolato. “Il cerchio da chiudere”, del biologo americano Barry Commoner, uno studioso che era stato attivo nella denuncia dei danni ecologici e umani derivanti dalle scorie radioattive delle esplosioni nucleari dell’atmosfera e nei movimenti che portarono alla cessazione di tali esplosioni a partire dal 1962. Commoner aveva pubblicato vari libri e articoli per sensibilizzare l’opinione pubblica sulle conseguenze negative di molte innovazioni tecnico-scientifiche, e sui rapporti fra scienza e società. Commoner spiegava che la natura opera secondo cicli chiusi; le scorie della vita animale e vegetale diventano fonti di altra vita; la tecnica umana invece produce scorie che sono estranee alla natura e fonti di inquinamento: La salvezza andava perciò cercata nello sforzo di “chiudere il ciclo” prodotti-natura, come diceva il titolo del libro citato all’inizio.

lunedì 18 giugno 2012

Il riciclo del legno

La Gazzetta del Mezzogiorno, martedì 19 giugno 2012

Giorgio Nebbia nebbia@quipo.it

Qualche settimana fa (marzo 2012) si è tenuto a Bari un interessante convegno con esposizione intitolato “NuovaMente” organizzato dalla sezione di Bari dell’Istituto Nazionale di Bioarchitettura e da Rilegno, Cial, Corepla, cioè le associazioni che per legge si occupano del riciclo dei materiali. Un aspetto meno noto di queste attività riguarda il riciclo del legno, differente dal riciclo degli altri materiali, a cui si pensa abitualmente nella raccolta differenziata del pattume, perché il materiale da riciclare viene da fonti che spesso sfuggono all’attenzione dei singoli consumatori. Si tratta degli imballaggio di legno, dai pallets alle cassette per la frutta, alle casse di legno, ma anche al legno usato nell’edilizia, a mobili e porte usati, per un totale di scarti di legno di circa 2 milioni e mezzo di tonnellate all’anno.

sabato 9 giugno 2012

Convegno su etichette e marchi nell'Università di Catania


La prof. Maria Teresa Clasadonte (clasadon@unict.it;  tel. 095-7537921) del Dipartimento di Economia e Impresa (in cui sono confluiti gli insegnamenti di Merceologia) dell'Università di Catania, ha organizzato, per la mattina di venerdì 29 giugno 2012, un convegno sul tema: "Le etichette, i marchi e le denominazioni ambientali per la sostenibilità dei prodottoi agroalimentari. Un contributo alla green economy".

Le considerazioni conclusive sono state esposte dalla prof. Maria Claudia Lucchetti del Dipartimento di Scienze Aziendali ed Economico-giuridiche (nel quale sono confluiti gli insegnamenti di Merceologia) dell'Università Roma 3. La prof. Lucchetti è anche presidente della Accademia Italiana di Scienze Merceologiche AISME.

Il comvegno si è svolto nell'Aula Magna del Dipartimento di Economia e Impresa in Corso Italia 55, 95129 Catania.

domenica 22 aprile 2012

18° Congresso Internazionale di Merceologia

Dal 24 al 27 settembre 2012 si svolgerà presso la Terza Università degli Studi di Roma, Via Silvio D'Amico 77, 00145 Roma, il 18° Simposio della IGWT, Internationale Gesellschaft für Technologie und Warenkunde http://www.accademiaaisme.it/igwt-2012/homepage.

Trascrivo il testo inglese del programma:

About the 18th IGWT Symposium
Technological innovation is one of the fundamental drivers of competitiveness for public and private organizations as well as for countries as it can be useful to create and deliver value in products and services by improving the effectiveness, efficiency and sustainability of operations and processes in an increasingly challenging environment.
The innovation process itself is changing with the use of new media and due to the globalization process which affects organizations of any size, sector and country.
The 18th IGWT Symposium will focus on the different aspects of the development of innovative strategies following a global approach which is characteristic of commodity science.
More specifically the topics examined will concern the relationship between technology, innovation and the following issues:
- sustainable production
- environmental management
- natural resources exploitation
- energy production and efficiency
- product quality, safety and traceability
- consumer information and protection
- business ethics and Corporate Social Responsibility
- quality management
- operations and process management
- research and development

The official language of the Symposium will be English.

Il precedente 17° congresso internazionale di Merceologia si era tenuto nel settembtre 2010 a Bucarest. http://notiziario-di-merceologia.blogspot.it/2011/02/15-congresso-internazionale-di.html

Il congresso internazionale si tiene di regola ogni due anni, alternato con i congressi nazionali di Merceologia, il cui ultimo, il 25°, si è tenuto a Trieste Udine dal 26 al 28 settembre 2011 col titolo: "Contributo delle Scienze Merceologiche per un Mondo Sostenibile".

lunedì 16 aprile 2012

Crescita, picco e declino delle merci


Giorgio Nebbia nebbia@quipo.it


1.  La crescita o il declino degli affari e dell'economia di una impresa o di un paese, o dell'intera comunità mondiale, dipende dalla crescita o dal declino della produzione e dei consumi di beni materiali. Ogni unità monetaria dell'economia è, infatti, direttamente o indirettamente legata alla produzione e all'uso di merci e servizi; a loro volta i servizi --- informazione o salute, istruzione o abitazione, benessere e felicità --- sono legati alla disponibilità di beni materiali. Non è possibile conservare una buona salute se non si hanno
acqua e energia sufficienti, ospedali con le loro attrezzature, se non si ha cibo sufficiente. Non è possibile avere una vita dignitosa se non si ha una abitazione che a sua volta è fatta di cemento o legno ed è raggiungibile con mezzi di trasporto e attraverso strade; non si può ottenere una istruzione se non si ha una lavagna e un banco di legno, non sin possono curare le malattie se non c’è un ospedale con i suoi letti, e così via.

Qualsiasi attività economica è basata sull’estrazione di risorse fisiche dai corpi naturali, sulla loro trasformazione in oggetti utili che chiamerò “merci” e nella loro circolazione fra le persone impropriamente chiamati consumatori, perché in realtà non consumano gli oggetti acquistati ma li trasformano, in un tempo più o meno breve, in scorie e rifiuti che ritornano nei corpi riceventi naturali. Il processo, a ben guardare (e non potrebbe essere altrimenti) è del tutto simile a quelli che stanno alla base dalla vita nei grandi cicli naturali
produttori-consumatori-decompositori.

La maggior parte dei fenomeni economici si manifesta con la crescita, il raggiungimento di un picco e il declino della produzione delle merci, espressa come massa o numero per unità di tempo; in maniera analoga a quanto avviene nelle popolazioni di esseri viventi (1)-(11).

venerdì 6 aprile 2012

La Merceologia e la Chimica: cugine o sorelle ?

In: P.Riani (a cura di), “Fondamenti metodologici ed epistemologici, storia e didattica della chimica. Massa-Carrara 2003-2004”, Pisa, Dipartimento di Chimica e Chimica industriale, 2005, p. 218-242
  
Giorgio Nebbia nebbia@quipo.it

Cugine o sorelle ? Quelle di cui stiamo cercando la parentela sono la merceologia e la chimica, due discipline, ma, direi, due modi di vedere il mondo, abbastanza imparentate anche se l'allontanamento si è fatto più visibile nel mondo accademico e col passare del tempo.

Fin dai tempi più antichi gli esseri umani hanno sentito la necessità di soddisfare i propri bisogni --- cibo, acqua, difesa del corpo contro il freddo, abitazione, movimento --- con oggetti materiali tratti dalla natura. Si trattava di vegetali o animali, di fibre tessili, di pietre, di sale ricavato dal mare; a mano a mano che le società umane si sono organizzate e che sono aumentati i bisogni, l'estrazione e trasformazione dei corpi della natura si sono fatte sempre più raffinate. D'altra parte ciascuna persona non poteva sapere tutto del mondo delle cose, però ciascuna ha raccontato ad altre quanto sapeva e ha appreso da altre le conoscenze sulla natura; forse è stato proprio questo scambio continuo che ha caratterizzato l'evoluzione degli esseri umani verso forme sempre più simili a quelle che conosciamo oggi.

sabato 3 marzo 2012

NPK i concimi

La Gazzetta del Mezzogiorno, martedì 27 dicembre 2011

Giorgio Nebbia nebbia@quipo.it

NPK, enne-pi-kappa, sono i simboli degli elementi chimici azoto, fosforo e potassio che sono presenti, in varie proporzioni, in tutti gli esseri viventi, vegetali e animali. Il comune serbatoio e unica fonte di rifornimento è il terreno da cui i vegetali li prelevano direttamente, mentre gli animali li ottengono attraverso il cibo. La vita di qualsiasi essere vivente prima o poi finisce e azoto, fosforo e potassio presenti nel suo organismo, ritornano al terreno come spoglie vegetali o animali; qui trovano una popolazione di organismi decompositori che si occupano di trasformarli, sempre più o meno rapidamente, in modo da renderli disponibili per “alimentare” altri vegetali, e poi altri animali, e così via. In un certo senso si può dire che in natura non esiste la morte ma soltanto un grande ciclo per cui ogni essere, alla fine della propria vita, alimenta un’altra vita.

giovedì 23 febbraio 2012

Un secolo di acciaio inossidabile

La Gazzetta del Mezzogiorno, giovedì 23 febbraio 2012

Giorgio Nebbia nebbia@quipo.it

L’acciaio è il re dei metalli. Con la sua produzione mondiale di 1500 milioni di tonnellate all’anno è il metallo più prodotto e si pone al quarto posto fra le merci più importanti della Terra, dopo carbone, petrolio e gas naturale. L’acciaio ha dominato il progresso industriale e ha permesso di costruire torri, grattacieli e ponti che svettano nel cielo e che uniscono paesi e nazioni. L’aveva capito Giuseppe Giugasvili, il comunista georgiano che aveva scelto il nome dell’acciaio (Stahl in russo e in tedesco, steel in inglese) come proprio nome di battaglia, Stalin. Vari tipi di acciaio, leghe di ferro con piccole quantità di carbonio, sono stati prodotti nell’antichità e nel medioevo in modo empirico, ma solo nel diciannovesimo secolo gli studiosi hanno capito la complessità delle molte maniere in cui ferro e carbonio possono combinarsi e il ruolo che altri metalli, originariamente presenti come impurità nel ferro, hanno sulle proprietà finali dell’acciaio.

lunedì 20 febbraio 2012

La cultura del gabinetto

La Gazzetta del Mezzogiorno, martedì 17 ottobre 2006
Anche in: G. Nebbia, "Dizionario tecnico-ecologico delle merci", Milano, Jacabook, 2011, p. 173-175.

Giorgio Nebbia nebbia@quipo.it

Qual è la stanza più importante della casa ? La camera da letto ? no, perché si può mettere un divano nell’ingresso. La cucina ? no, perché si può avere una stanza che ospita cucina e tinello. L’unica stanza veramente unica e irrinunciabile è il gabinetto. Sembra un argomento poco elegante da trattare, ma intorno a questa stanza circolano non solo aspetti importanti dal punto di vista igienico e della salute, ma anche potenti affari, come ha dimostrato la conferenza internazionale sui gabinetti che si è tenuta nel 2006 a Mosca.

Quali merci per il futuro ?

Giorgio Nebbia nebbia@quipo.it

La nostra è davvero una società "dematerializzata" ?

La crisi di questo inizio del ventunesimo secolo non è soltanto crisi di bizzarrie borsistiche, di speculazioni sul denaro, di disordine politico interno e internazionale, ma è in gran parte crisi di merci, di materiali, di produzione. Anzi crisi della cultura della produzione, del lavoro.

A poco a poco è stata diffusa l'idea che la nostra sia una società fatta di immagini, virtuale, come si dice, per cui l'operazione del "consumo", dell'uso delle merci, il gesto di acquisto nel negozio e nel supermercato, non nascono dalla necessità di soddisfare dei bisogni --- di cibo, di bevande, di abiti, di scarpe, di mobilità --- ma sono "trascinati" dalla pubblicità, dallo spot televisivo, dal messaggio del "personaggio" di turno.

venerdì 17 febbraio 2012

Il declino del carbone Sulcis

La Gazzetta del Mezzogiorno, 12 marzo 1993

Giorgio Nebbia nebbia@quipo.it

Nel quasi totale disinteresse della maggior parte degli italiani, in Sardegna è in corso (l'articolo è stato scritto nel marzo 1993) una disperata lotta operaia che non riguarda solo poche unità di lavoratori nella lontana isola, ma che coinvolge tutto il nostro paese, il suo passato e il suo futuro.

La televisione ci fa vedere, di tanto in tanto, le facce nere dei minatori che non vogliono abbandonare le miniere di carbone e penso che la maggior parte degli spettatori faccia perfino  fatica a capire di che cosa si tratta: mentre molti grandi  paesi del mondo hanno fondato sulle miniere e  sul carbone la loro orgogliosa fortuna industriale, in Italia manca una cultura e un interesse per le attività minerarie, che pure hanno avuto un ruolo importante nella nostra storia.

sabato 4 febbraio 2012

Crescita, declino (e resurrezione ?) del mercurio

La Gazzetta del Mezzogiorno, domenica 5 febbraio 2012

Giorgio Nebbia nebbia@quipo.it

In Toscana quando si vuole indicare una persona bizzarra, si dice che è “matto come un cappellaio”. Il “cappellaio matto” è uno dei personaggi del libro di Lewis Carroll, “Alice nel paese delle meraviglie”. Effettivamente molti lavoratori addetti alla produzione dei cappelli soffrivano di malattie mentali per colpa dei sali di mercurio usati per tingere di nero i feltri destinati alla produzione di cappelli. Cominciava così la consapevolezza dei pericoli alla salute dovuti a mercurio, uno strano metallo, l’unico allo stato liquido, noto da tempi antichissimi e ammirato per il suo carattere liquido e argenteo; il mercurio è stato confuso spesso con l’argento, tanto che in molte lingue il suo nome è stato associato a questa proprietà.

Il simbolo chimico del mercurio è Hg, abbreviazione di hydrargirium, che si può tradurre ”argento liquido”; in tedesco è Quicksilber, argento mobile. Il nome “mercurio” deriva dal nome del dio latino che correva sempre. Quante volte in casa si è rotto un termometro e si è osservato che dal bulbo usciva una pallina argentea che correva da tutte le parti sul pavimento e si infilava in tutte le fessure. Col passare del tempo ci si è resi conto del pericolo dovuto al fatto che il mercurio è volatile e i vapori di quel mercurio, sparso sul pavimento, potevano essere assorbiti dagli abitanti della casa con danni alla salute, tanto che adesso è vietata la produzione e il commercio dei termometri a mercurio.

martedì 3 gennaio 2012

Materie prime: nessuna è eterna

La Gazzetta del Mezzogiorno, martedì 3 gennaio 2012

Giorgio Nebbia nebbia@quipo.it

“Commodities” è una parola inglese, ma ormai internazionale, che indica le merci e le materie prime da cui dipende la possibilità che ciascuno di noi ha di trovare nell’edicola questo giornale, nei distributori la benzina o il gasolio, negli scaffali dei negozi la pasta o le scatolette di conserva di pomodoro. Gli innumerevoli oggetti del consumo quotidiano dipendono da un gigantesco flusso di “commodities”, diecine di miliardi di tonnellate all’anno nel mondo. Esistono delle speciali borse-merci in cui viene fissato il prezzo, ora per ora, di ciascuna di tali “commodities” che comprendono minerali metallici, fonti energetiche come carbone, petrolio, gas, metalli come oro e platino, ma anche zinco e stagno, prodotti agricoli come frumento, zucchero, pancetta di maiale, legname, eccetera.