venerdì 12 ottobre 2012

La Merceologia e un curioso problema filologico

https://docs.google.com/viewer?a=v&pid=sites&srcid=ZGVmYXVsdGRvbWFpbnxnaW9yZ2lvbmViYmlhfGd4OjdmNmI1NDc1YzFlY2E3Mjc

Karl Marx, nel I libro del "Capitale", spiega che la Merceologia, Warenkunde in tedesco, è la speciale disciplina che si occupa del valore d'uso, della utilità delle merci. In francese però non esiste una parola corrispondemte a Warenkunde/Merceologia e la prima, la più diffusa, traduzione italiana del "Capitale", quella pubblicata nel 1886 nella prestigiosa "Biblioteca dell'Economista", è stata fatta sulla traduzione francese di Roy del 1873. Per molti decenni i lettori italiani hanno perciò ignorato la definizione della Merceologia, come la pensava Marx.

Sarebbe stato necessario aspettare la traduzione, fatta dopo la Liberazione, del "Capitale" sull'edizione originale tedesca per riscoprire il pensiero originale di Marx. Nel frattempo, per decenni, "merce" è stata considerata parolaccia, associata al concetto di oggetto prodotto dal sistema capitalisrtico a fini di profitto, dimenticando che "dentro" ogni oggetto di scambio c'è anche un valore di utilità, un contenuto di natura, di energia e che proprio la Merceologia è la disciplina che di tale valore si occuopa, che tale valore spiega attraverso le analisi chimiche, la descrizione della provenienza, dei processi di produzione e delle proprietà fisiche.