martedì 15 gennaio 2013

SM 2822b -- Piccola storia delle frodi -- 2007

                     
Giorgio Nebbia nebbia@quipo.it

Le frodi sono una delle attività criminose più antiche dell'umanità e sono saldamente radicate nella vita sociale. Nel momento in cui il denaro è diventato l'indicatore del valore delle merci e in cui il possesso del denaro è diventato l'indicatore del valore delle persone, era abbastanza naturale che i commercianti aumentassero il proprio profitto vendendo a prezzo più elevato merci meno pregiate.

Così l'orefice che preparò la corona per Gerone di Siracusa cercò di ingannare il suo cliente mescolando all'oro metalli meno pregiati e ci volle Archimede per svelare la frode, con un ingegnoso sistema che gli permise di inventare il metodo per la misura del peso specifico dei corpi. Plinio, nella sua "Storia naturale", spiega bene come i commercianti adulterassero alimenti, droghe, spezie, soprattutto quelli che arrivavano a Roma da paesi lontani, e indica vari metodi per svelare le frodi.

lunedì 14 gennaio 2013

SM 3416 -- Crescita e declino del mercurio -- 2012


La Gazzetta del Mezzogiorno, domenica 5 febbraio 2012
Verde Ambiente, 28, (3-4), 46-47 (maggio-agosto 2012)


Giorgio Nebbia nebbia@quipo.it


In Toscana quando si vuole indicare una persona bizzarra, si dice che è “matto come un cappellaio”. Il “cappellaio matto” è uno dei personaggi del libro di Lewis Carroll, “Alice nel paese delle meraviglie”. Effettivamente molti lavoratori addetti alla produzione dei cappelli soffrivano di malattie mentali per colpa dei sali di mercurio usati per tingere di nero i feltri destinati alla produzione di cappelli. Cominciava così la consapevolezza dei pericoli alla salute dovuti a mercurio, uno strano metallo, l’unico allo stato liquido, noto da tempi antichissimi e ammirato per il suo carattere liquido e argenteo; il mercurio è stato confuso spesso con l’argento, tanto che in molte lingue il suo nome è stato associato a questa proprietà.

Il simbolo chimico del mercurio è Hg, abbreviazione di hydrargirium, che si può tradurre ”argento liquido”; in tedesco è Quicksilber, argento mobile. Il nome “mercurio” deriva dal nome del dio latino che correva sempre. Quante volte in casa si è rotto un termometro e si è osservato che dal bulbo usciva una pallina argentea che correva da tutte le parti sul pavimento e si infilava in tutte le fessure. Col passare del tempo ci si è resi conto del pericolo dovuto al fatto che il mercurio è volatile e i vapori di quel mercurio, sparso sul pavimento, potevano essere assorbiti dagli abitanti della casa con danni alla salute, tanto che adesso è vietata la produzione e il commercio dei termometri a mercurio.

Museo di Merceologia dell'Università di Bari


http://www.dgm.uniba.it/museo_merceologico.htm

Sede: Via Camillo Rosalba 53, 70124 Bari


Il primo direttore della Scuola Superiore di Commercio di Bari, il grande economista Maffeo Pantaleoni, nella sua «relazione» inaugurale dell’anno accademico 1888 af­fermava: “Una Scuola Superiore di Commercio è un potente mezzo di istruzione, un focolare di scienza per gli adulti, per i commer­cianti che già sono nel pieno esercizio delle loro funzioni. Sono questi coloro i quali del Museo merceologico deb­bono approfittare; che al Gabinetto chimico devono fare appello, che alla Biblioteca devono fare ricorso; che al Professore di Merceologia e di Chimica devono chiedere le informazioni che loro mancano».

Due anni dopo la sua fondazione, nel 1886, la Scuola Superiore di Commercio possedeva quindi già un “Museo merceologico” che ha accompagnato in tutta la sua esistenza l’Istituto di Merceologia quando la Scuola Superiore è diventata Facoltà di Economia e Commercio dell’Università di Bari.

Persone della Merceologia: Rosario Biazzo




Il 12 giugno 1954 è scomparso il prof. Rosario Biazzo, Nato a Vittoria, in provincia di Ragusa, il 4 marzo 1878, si era laureato a pieni voti assoluti in chimica pura presso l'Università di Catania nel 1901. Nello stesso anno venne nominato assistente di ruolo presso la cattedra di chimica generale dell'Università di Catania e lasciò questa carica nel 1905 per entrare a far parte degli allora Laboratori Chimici delle Gabelle, nei quali percorse tutta la carriera fino al grado di direttore del Laboratorio Compartimentale, che coprì a Napoli fino al 1928.

venerdì 11 gennaio 2013

SM 3415 -- Lo spreco di cibo

La Gazzetta del Mezzogiorno, martedì 31 gennaio 2012

Giorgio Nebbia nebbia@quipo.it

Le notizie di alcuni blocchi del trasporto stradale, nel gennaio 2012, hanno messo in evidenza che una parte, difficilmente quantificabile, delle derrate alimentari deperibili trasportate per strada si sono alterate e sono andate distrutte. E’ così apparsa la fragilità del “perfettissimo” sistema che ci condente, ogni mattina, di trovare pieni i banchi dei negozi, ogni giorno di far arrivare sulla nostra tavola gli alimenti sani e sicuri. Ciò è reso possibile grazie ad una lunga catena di eventi, un ciclo tenuto in moto da migliaia di persone nei campi, nelle fabbriche, nei camion, nei treni, nelle navi, che viaggiano giorno e notte, domeniche comprese, un ciclo in cui basta un piccolo intralcio per distruggere ricchezza alimentare e provocare guasti ambientali.

domenica 6 gennaio 2013

Persone della Merceologia: Giuseppe Testoni (1877-1957)

Walter Ciusa, Giuseppe Testoni (1877-1957)


Riproduco con una certa emozione il necrologio del prof. Testoni, scritto dal prof. Ciusa (http://chimica-ieri-e-domani.blogspot.it/2010/09/walter-ciusa-1906-1989-persone-della.html),
perché nel 1946 cominciai la mia avventura di chimico da studente proprio nell’Istituto di Merceologia diretto dal prof. Testoni, di cui Walter Ciusa era l’assistente. Io lavoravo prevalentemente con Ciusa che aveva l’incarico dell’insegnamento di Merceologia, ma ricordo questo alto signore dai capelli bianchi che, ormai fuori ruolo, veniva in Istituto e faceva gli esami. Ricordo una sessione di esami a cui partecipai, ormai laureato e fresco assistente di Merceologia, e il terrore che il prof. Testoni mi chiedesse di interrogare lo studente. (g.n.)


La notte del 18 giugno 1957 si spegneva, nella Sua abitazione di Bologna, Giuseppe Testoni, professore emerito di Merceologia e già Preside della Facoltà di Economia e Commercio dell'Università di Bologna.

Il prof. Giuseppe Testoni era nato a Ravenna il 30 gennaio 1877 e si era laureato in Chimica Pura nell'Università di Bologna nel 1899. Era stato subito nominato Assistente nell'Istituto di Chimica Generale di Bologna, allora diretto dal grande Maestro Giacomo Ciamician, e si era subito distinto per le sue spiccate attitudini di sperimentatore, pubblicando lavori anche in collaborazione con i migliori allievi di Ciamician.