giovedì 22 agosto 2013

B:Leoci -- Problemi di rifiuti in Puglia -- 2012

La Gazzetta del Mezzogiorno, 19 ottobre 2012

Benito Leoci, Università del Salento bleoci@yahoo.it

Il 24 agosto 2012 nel Bollettino Ufficiale della Regione Puglia è apparsa la legge regionale n. 24 avente uno strano titolo: “Rafforzamento delle pubbliche funzioni nell’organizzazione e nel governo dei Servizi pubblici locali”. Dalla lettura dell’articolato si apprende che in pratica si tratta del solo servizio di raccolta e trasporto dei rifiuti urbani, quelli prodotti nelle abitazioni, per intenderci. Circa gli altri servizi ovvero i trasporti pubblici e la fornitura di acqua potabile, si nota che il primo viene solo sfiorato e il secondo semplicemente ignorato.

D’altra parte come si poteva chiedere alla Regione di mettere le mani sull’acqua dopo un referendum che ha indicato una precisa volontà popolare, in una regione dove da sempre opera un Ente pubblico che tutto sommato fornisce l’acqua più sana di tutta l’Italia? Certo, molto è da migliorare, ma per questo non c’è bisogno di una legge.

martedì 25 giugno 2013

SM 3569 -- Eccedenze di zolfo da recupero -- 2013

La Gazzetta del Mezzogiorno, martedì 25 giugno 2013

Giorgio Nebbia nebbia@quipo.it

La difesa dell’ambiente non comporta soltanto dei costi per la collettività; anzi spesso è una fonte di guadagno privato e collettivo se dalla depurazione delle sostanze inquinanti si recupera qualcosa di vendibile. Con cautela, però, perché la quantità delle merci recuperate dai processi di depurazione può anche essere troppa, rispetto alle richieste del mercato e dell’industria. E’ il caso dello zolfo che le raffinerie di petrolio “devono” separare dai prodotti petroliferi per rispettare le norme internazionali: durante la combustione, infatti, lo zolfo presente nei combustibili si trasforma in anidride solforosa e in anidride solforica che a loro volta, con l’umidità, generano acido solforico, una sostanza corrosiva per i metalli esposti all’aperto e per l’esterno degli edifici, oltre a vari altri composti solforati nocivi per la salute.

martedì 11 giugno 2013

SM 3564 --- Contro gli sprechi alimentari

La Gazzetta del Mezzogiorno, martedì 11 giugno 2013

Giorgio Nebbia nebbia@quipo.it

Il 5 giugno scorso il Papa Francesco ha preso l’occasione della quarantunesima “Giornata della Terra” per parlare di ambiente e di sprechi e lo ha fatto con parole che non ascoltavamo da molto tempo. Nell’udienza generale (il testo integrale si trova nel sito www.vatican.va) ha ricordato che la donna e l’uomo sono stati posti nel Giardino perché lo coltivassero e custodissero, coma si legge nel secondo capitolo del libro della Genesi, e ci ha invitato a chiederci che cosa significa coltivare e custodire: trarre dalle risorse del pianeta i beni necessari, con responsabilità, per trasformare il mondo in modo che sia abitabile per tutti, parole che già Paolo VI aveva usato nell’enciclica “Populorum progressio” del 1967.

martedì 15 gennaio 2013

SM 2822b -- Piccola storia delle frodi -- 2007

                     
Giorgio Nebbia nebbia@quipo.it

Le frodi sono una delle attività criminose più antiche dell'umanità e sono saldamente radicate nella vita sociale. Nel momento in cui il denaro è diventato l'indicatore del valore delle merci e in cui il possesso del denaro è diventato l'indicatore del valore delle persone, era abbastanza naturale che i commercianti aumentassero il proprio profitto vendendo a prezzo più elevato merci meno pregiate.

Così l'orefice che preparò la corona per Gerone di Siracusa cercò di ingannare il suo cliente mescolando all'oro metalli meno pregiati e ci volle Archimede per svelare la frode, con un ingegnoso sistema che gli permise di inventare il metodo per la misura del peso specifico dei corpi. Plinio, nella sua "Storia naturale", spiega bene come i commercianti adulterassero alimenti, droghe, spezie, soprattutto quelli che arrivavano a Roma da paesi lontani, e indica vari metodi per svelare le frodi.

lunedì 14 gennaio 2013

SM 3416 -- Crescita e declino del mercurio -- 2012


La Gazzetta del Mezzogiorno, domenica 5 febbraio 2012
Verde Ambiente, 28, (3-4), 46-47 (maggio-agosto 2012)


Giorgio Nebbia nebbia@quipo.it


In Toscana quando si vuole indicare una persona bizzarra, si dice che è “matto come un cappellaio”. Il “cappellaio matto” è uno dei personaggi del libro di Lewis Carroll, “Alice nel paese delle meraviglie”. Effettivamente molti lavoratori addetti alla produzione dei cappelli soffrivano di malattie mentali per colpa dei sali di mercurio usati per tingere di nero i feltri destinati alla produzione di cappelli. Cominciava così la consapevolezza dei pericoli alla salute dovuti a mercurio, uno strano metallo, l’unico allo stato liquido, noto da tempi antichissimi e ammirato per il suo carattere liquido e argenteo; il mercurio è stato confuso spesso con l’argento, tanto che in molte lingue il suo nome è stato associato a questa proprietà.

Il simbolo chimico del mercurio è Hg, abbreviazione di hydrargirium, che si può tradurre ”argento liquido”; in tedesco è Quicksilber, argento mobile. Il nome “mercurio” deriva dal nome del dio latino che correva sempre. Quante volte in casa si è rotto un termometro e si è osservato che dal bulbo usciva una pallina argentea che correva da tutte le parti sul pavimento e si infilava in tutte le fessure. Col passare del tempo ci si è resi conto del pericolo dovuto al fatto che il mercurio è volatile e i vapori di quel mercurio, sparso sul pavimento, potevano essere assorbiti dagli abitanti della casa con danni alla salute, tanto che adesso è vietata la produzione e il commercio dei termometri a mercurio.

Museo di Merceologia dell'Università di Bari


http://www.dgm.uniba.it/museo_merceologico.htm

Sede: Via Camillo Rosalba 53, 70124 Bari


Il primo direttore della Scuola Superiore di Commercio di Bari, il grande economista Maffeo Pantaleoni, nella sua «relazione» inaugurale dell’anno accademico 1888 af­fermava: “Una Scuola Superiore di Commercio è un potente mezzo di istruzione, un focolare di scienza per gli adulti, per i commer­cianti che già sono nel pieno esercizio delle loro funzioni. Sono questi coloro i quali del Museo merceologico deb­bono approfittare; che al Gabinetto chimico devono fare appello, che alla Biblioteca devono fare ricorso; che al Professore di Merceologia e di Chimica devono chiedere le informazioni che loro mancano».

Due anni dopo la sua fondazione, nel 1886, la Scuola Superiore di Commercio possedeva quindi già un “Museo merceologico” che ha accompagnato in tutta la sua esistenza l’Istituto di Merceologia quando la Scuola Superiore è diventata Facoltà di Economia e Commercio dell’Università di Bari.

Persone della Merceologia: Rosario Biazzo




Il 12 giugno 1954 è scomparso il prof. Rosario Biazzo, Nato a Vittoria, in provincia di Ragusa, il 4 marzo 1878, si era laureato a pieni voti assoluti in chimica pura presso l'Università di Catania nel 1901. Nello stesso anno venne nominato assistente di ruolo presso la cattedra di chimica generale dell'Università di Catania e lasciò questa carica nel 1905 per entrare a far parte degli allora Laboratori Chimici delle Gabelle, nei quali percorse tutta la carriera fino al grado di direttore del Laboratorio Compartimentale, che coprì a Napoli fino al 1928.