venerdì 27 settembre 2013

SM 1745 -- Per una merceologia del riciclo: venti anni fa -- 1994

la Gazzetta del Mezzogiorno, 17 febbraio 1994

Giorgio Nebbia nebbia@quipo.it

Si fa presto a dire pattume: il recente (1993) volume di "Statistiche ambientali", pubblicato dall'ISTAT (l'Istituto Nazionale di Statistica) --- 25.000 lire spese bene per avere un quadro dettagliato degli inquinamenti, dei rifiuti e degli incendi del nostro paese --- spiega che nel 1991 l'Italia ha prodotto 20 milioni di tonnellate di rifiuti solidi urbani, quelli che escono ogni giorno dalle nostre case.

Le città producono ogni anno altri 40 milioni di tonnellate di rifiuti che la legge definisce "speciali" (il cui smaltimento richiede particolari accorgimenti): fra questi i rottami di demolizione degli autoveicoli ammontano a un milione e mezzo di tonnnellate all'anno. 35 milioni di tonnellate di rifiuti sono prodotti ogni anno dalle attività industriali e di questi  oltre 3 milioni di tonnellate sono considerati "tossici e nocivi", cioè veramente pericolosi per la salute e la natura. In tutto, poco più o poco meno, ogni anno 100  milioni di  tonnellate di rifiuti solidi, un peso superiore a quello del petrolio e del carbone che entrano ogni anno nel sistema economico italiano.