lunedì 25 ottobre 2010

Che cosa c'è "dentro" le merci ?

Ecole, maggio 2002

Giorgio Nebbia nebbia@quipo.it

Ogni persona è immersa in un mondo di merci: basta entrare in un negozio di alimentari per trovare innumerevoli tipi di conserve, di grassi, di dolciumi, di bottiglie d'acqua; basta entrare in una cartoleria per essere circondati da penne, carta, giocattoli; basta camminare per la strada per essere attratti da scarpe e pantaloni, da telefoni mobili--- quelli chiamati affettuosamente "telefonini" --- da televisori, giornali e dischi di videogiochi --- che fanno bella mostra di se nelle vetrine dei negozi o delle edicole, o sui teli degli ambulanti, distesi sulla strada.

sabato 23 ottobre 2010

Le merci nella storia umana

Giorgio Nebbia nebbia@quipo.it

Alle radici della società dei consumi

Molti sono indotti a pensare che la nostra sia, per eccellenza, la "società dei consumi". A ben guardare, invece, tutte le società del passato sono state attratte dai consumi, dall'esibizione della ricchezza, dalle merci di lusso ed esotiche, fonti, allora come oggi, di sprechi, di frodi, di corruzione.

In epoca romana l'avvento della società dei consumi coincide con la conquista dei paesi del Mediterraneo e con i contatti con i regni ellenistici, creati dagli eredi di Alessandro il grande e cresciuti, con alterna fortuna, nei tre secoli prima di Cristo, in Egitto, in Grecia e in Persia. I regni ellenistici si trovavano in una situazione eccezionale dal punto di vista del traffico delle merci di lusso, costituite da seta e giada provenienti dalla Cina, da profumi e aromi, provenienti dall'Africa centrale e dall'Arabia, da metalli, oro e pietre preziose provenienti dall'India.

venerdì 1 ottobre 2010

Energia dalle alghe

Roberto Rana, Università di Foggia

Negli ultimi anni il rapido sviluppo economico di alcuni paesi emergenti come Cina, India, ecc. ha determinato una crescita dei consumi dei combustibili fossili e, conseguentemente, ha accelerato il loro esaurimento ed incrementato la concentrazione atmosferica dell’anidride carbonica. Così molti governi, in tutto il mondo, per far fronte a questi gravi rischi hanno avviato studi approfonditi sulle fonti energetiche rinnovabili e sperimentato tecnologie in grado di “sequestrare” il gas climalterante. Tra le soluzioni proposte quella che prevede l’impiego della biomassa sembra essere la migliore in quanto la sostanza organica, attraverso la reazione di fotosintesi clorofilliana, intrappola il diossido di carbonio e converte la radiazione luminosa in energia disponibile per le attività umane. In questo modo, infatti, i vegetali se bruciati producono direttamente calore impiegato per riscaldare gli ambienti o cucinare i cibi, oppure se trasformati, mediante processi fisico-chimici o biochimici, forniscono biocarburanti come il bioetanolo (estratto soprattutto dalla canna da zucchero e dal mais) o il biodiesel (ottenuto principalmente dalla palma, dal colza e dalla soia) impiegati rispettivamente come sostituti della benzina o del gasolio nei mezzi di locomozione.