Dipartimento di Scienze Merceologiche
Università degli Studi di Torino
Gian Giacomo Arnaudon (Torino, 1829-1893) si può considerare il primo uomo di scienza, autodidatta, che operò in ambito merceologico, ed anzi, si può dire che fu il primo merceologo e che propose idee già molto avanzate, ancor oggi del tutto valide. Egli era convinto che “il termometro della civiltà e ricchezza di un popolo non fosse il consumo pro-capite di qualcosa oppure la durata media della vita o il grado di istruzione, ma il modo di utilizzare il tempo, gli individui, la materia e gli scarti industriali, cittadini e domestici”. Si ricorda al riguardo il suo testo “Del progresso nei suoi rapporti colla utilizzazione dei residui” (Torino, 1881).
Egli visitò vari centri di ricerca, fabbriche, scuole e musei all’estero (Francia, Inghilterra e Scozia). Nel 1859, divenne capo dei Laboratori chimici dell’Arsenale di Torino e quindi tenne il primo corso di Merceologia presso il Regio Istituto Tecnico (denominato poi - 1882 – Istituto Tecnico Sommeiller), frequentato anche da Pareto nel 1863-64. A lui fece riferimento anche Vittorio Villavecchia, che per tanti anni influenzò gli orientamenti della merceologia in Italia.
Con il trasferimento della capitale da Torino, nel 1865, questa andò incontro ad un lungo periodo di stagnazione, che si protrasse fin verso la fine del secolo, quando, grazie anche al supporto di interventi pubblici, cominciarono a sorgere, e a svilupparsi ancor più agli inizi del 1900, nuove iniziative private che diedero l’avvio allo sviluppo industriale della città.
Si ricordano, in particolare, i nuovi settori dell’automobile (con una sessantina di officine nel 1901), della cinematografia e dell’elettricità, oltre al forte sviluppo di attività municipalizzate (trasporti, illuminazione pubblica, costruzione di infrastrutture).
In questo quadro di forte espansione industriale si comprende la nascita delle organizzazioni sindacali come la FIOM (1901) dalla quale nacque nel 1906 la CGIL. Nello stesso anno si formò a Torino la “Lega industriale”, dalla quale originò la Confindustria (1910).
In questo quadro di forte, frenetica espansione industriale e commerciale, si imponeva la necessità di scuole atte a formare le persone in grado di guidare e sostenere le più avanzate e sempre più incalzanti iniziative imprenditoriali.
Secondo i promotori, era necessaria una scuola “destinata a fornire uomini colti, abili e pratici ad assumere le diverse funzioni commerciali ed imprese mercantili, bancarie, di assicurazioni e simili” ed ancora a formare “uomini capaci di dirigere il lavoro amministrativo nelle aziende industriali ed atti a secondare, non solo, ma a dare maggiore sviluppo ai traffici, specialmente nei rapporti internazionali”.
In campo tecnico esistevano già da tempo due istituti superiori, la “Scuola di applicazione per ingegneri” ed il “Museo industriale”, che nel 1906 si fusero dando origine al Politecnico di Torino.
Nel 1902 presero l’avvio i corsi dell’ “Università commerciale”, alla quale si iscrissero 26 studenti, e che comprendeva anche un corso serale di durata triennale di “Merceologia” tenuto da Carlo Federico Bonini e da Michelangelo Scavia. Dopo una serie di discussioni ed attraverso un iter complesso, finalmente, nel 1906 nacque la “Regia Scuola Superiore di Studi Applicati al Commercio” alle dipendenze del Ministero di Agricoltura, Industria e Commercio; nel 1935 questa diventerà “Facoltà di Economia e Commercio”.
In Italia già esistevano all’epoca analoghe Scuole Superiori di Commercio a Genova, Venezia e Bari, mentre nel 1902 venne fondata a Milano l’Università privata Bocconi.
La “Scuola” avviò il suo primo corso, di durata triennale, nel 1906, in locali provvisori e venne definitivamente trasferita nella “Palazzina Comunale di Via della Cittadella”, che venne sopraelevata di un piano ed in seguito (1928-30) ampliata. Tra i primi laureati della Scuola vi fu, nell’ottobre 1909, Vittorio Valletta (1883-1967), amministratore delegato e presidente della Fiat.
Tra le materie obbligatorie della Scuola figurava la “Merceologia con esercitazioni di laboratorio” (prima triennale e poi biennale) tenuta dall’Ing. Ettore Crudo, che si trasferì nella “palazzina” nel 1908. In quell’anno entrò come assistente di merceologia il Prof. Ferdinando Vignolo Lutati (1878-1965), laureato in Chimica ed in Scienze Naturali a Torino. Nobile “gentiluomo di campagna” egli fu valente studioso particolarmente in campo botanico. Nel 1913 fondò l’Istituto di Merceologia. Straordinario dal 1920, Direttore dell’Istituto di Merceologia (1929-32) e Preside di Facoltà dal 1937 al 1945.
Egli fu promotore delle prime visite ad aziende. Egli fu, inoltre, precursore in campo merceologico di idee e di orientamenti che solo più tardi cominceranno ad affermarsi: “Un amministratore sarà in grado di espletare bene le sue funzioni solo se la sua preparazione comprenderà anche cognizioni scientifiche che gli permettano di capire il mondo dei tecnici e di discutere, sia pure dal punto di vista amministrativo, i problemi della tecnica. Nell’industria, la conoscenza dei cicli tecnologici è fondamentale e chi si trova al di fuori di questa conoscenza almeno orientativa, non può assurgere a posti di responsabilità nel campo amministrativo”.
A lui si deve la realizzazione ed il continuo arricchimento del Museo merceologico, ricco di vari e rari campioni, sia di prodotti naturali che industriali. Durante i suoi anni di insegnamento, e con suo dispiacere, alla materia venne cambiato il nome da “Merceologia” a “Chimica merceologica”.
Nel 1954 fu nominato Professore emerito. Morì nel 1965 all’età di 87 anni, lasciando 40 pubblicazioni in ambito merceologico, più un testo di “Merceologia”, dispense che egli aggiornava ogni 4 anni, 25 lavori di botanica, oltre a numerose comunicazioni alla sezione piemontese della Società Botanica Italiana.
Nella prima metà del 1900, non va dimenticata la figura di Camillo Pertusi, insigne chimico e merceologo nonché autore di una ventina di testi riguardanti i suddetti argomenti.
Al Professore Vignolo Lutati, cessato dal servizio nel 1948, subentrò il Prof. Angelo Castiglioni (1905-1962), laureato brillantemente in Chimica, in Scienze Naturali ed in Scienze Economiche e Commerciali, libero docente in Chimica Applicata nel 1934. Era uomo di vasta cultura e fortemente impegnato nella ricerca e nell’insegnamento e, per tali attività, salvo altri impegni universitari, non mancò mai un giorno dall’Istituto che per lui era la “sua vera casa”. Ternato in concorso a cattedra per l’Università di Genova, nel 1939 fu chiamato all’Università di Catania e di qui, nel 1948, a Torino.
Egli attrezzò l’Istituto con le migliori e più recenti apparecchiature e condusse ricerche nel campo dell’industria ceramica, del tessile, dei prodotti alimentari e dei vini, dei cuoi nonché su merci di origine vegetale, producendo oltre 100 pubblicazioni, quasi tutte di carattere sperimentale, ed inoltre scrisse un testo di Merceologia ed uno di Chimica delle Fermentazioni. Morì prematuramente a soli 57 anni nel 1962.
Dal 1963, l’insegnamento della merceologia e la direzione dell’Istituto passarono al Professor Rino Airoldi (-1990). Laureato in Chimica nel 1932, allievo di Garelli e di Natta, fu per qualche tempo assistente straordinario presso il Politecnico di Torino quindi, sempre come assistente Straordinario, passò all’Istituto di merceologia dove, dal 1939, divenne Assistente Ordinario e dal 1942 fu nominato Aiuto. Libero docente in Merceologia dal 1948.
Dal 1958 al 1964, insegnò per incarico Merceologia presso la Scuola superiore per il commercio estero di Verona (passata poi a Facoltà di Economia e Commercio) ed ancora presso l’Università di Ancona.
Dal 1968 al 1977, fu Professore incaricato di Merceologia e poi di Tecnologia dei processi produttivi presso l’Università Bocconi, ed ancora, dal 1969 al 1977 fu membro del comitato tecnico della Facoltà di Economia e Commercio della “Libera Università della Tuscia” (Viterbo). Nel 1967, il Consiglio di Facoltà di Torino approvò la sua proposta dell’insegnamento di “Tecnologia dei cicli produttivi” come corso complementare.
Il Prof. Airoldi è stato socio dell’Accademia di Agricoltura e dell’Accademia delle Scienze di Torino. Socio onorario della Associazione italiana dei chimici del cuoio, Medaglia d’oro ai Benemeriti della Scuola, della Cultura e dell’Arte ed infine Professore Emerito.
Appassionato del suo lavoro, svolgeva assiduamente la sua funzione di docente e di Direttore dell’Istituto. Nei momenti di sosta, a fine giornata, spesso raccontava della sua vita, episodi vari, delle difficoltà durante la guerra con toccante umanità.
La produzione scientifica comprende oltre 50 lavori, quasi tutti sperimentali. Essi riguardano fondamentalmente la messa a punto di metodi analitici, apprezzati anche all’estero, la chimica e la merceologia conciaria, tra cui diversi sulle pelli bovine. Andato in pensione nel 1985 per raggiunti limiti di età, il Professor Airoldi continuava a frequentare l’Istituto, passato Dipartimento di Scienze Merceologiche nel 1989, e ad interessarsi alle ricerche in corso, fino al tragico incidente che ne causò la morte nel 1990.
La direzione dell’Istituto venne assunta dal 1985 al 1989 dal Prof. Luciano Ceré, poi per sei anni (1989-1995) dalla Professoressa Marisa Vietti-Michelina, un anno dal Prof. Pietro Barolo, nuovamente dalla Professoressa Marisa Vietti-Michelina (1996-98) quindi ancora dal Prof Ceré fino al 2004.
La professoressa Vietti Michelina, laureata in Chimica e Scienze Naturali ha portato avanti gli studi sperimentali (62 lavori) iniziati negli anni precedenti, più volte direttore del Dipartimento è stata anche Direttore della Biblioteca Centrale della Facoltà di Economia dal 1984 al 1989 e Presidente della stessa biblioteca dal 1989 al 1998. Sotto la sua direzione, sono entrati a fare parte dell’organico del Dipartimento come ricercatori il primo laureato in Economia, il prof. Riccardo Beltramo (1992), e successivamente Enrica Vesce (1998).
Il Prof. Ceré, laureato in Chimica, entrò nell’Istituto di Merceologia come Assistente ordinario nel 1965, provenendo dall’industria, libero docente di Merceologia nel 1970 e dal 1980 Professore straordinario, quindi ordinario. Ha insegnato Tecnologia dei cicli produttivi dal 1968 al 2004. Nel contempo (1981/82) è stato incaricato di Merceologia a Cagliari; dal 1986, per 13 anni, professore di Merceologia presso la Scuola di Applicazione d’Arma di Torino e incaricato di Tecnologia dei cicli produttivi a Novara per 6 anni. Nel 1986 ha organizzato il XII Congresso Nazionale di Merceologia. È stato socio fondatore della SIM di cui è stato ininterrottamente membro del consiglio direttivo fino alla nascita dell’AISME.
Egli ha fatto parte di varie commissioni: regionali, ministeriali, CNR e universitarie. Ha operato attivamente nella Commissione Nuovo Ordinamento Didattico che ha portato ad ampliare l’offerta didattica del Dipartimento. Durante il suo mandato sono entrati nell’organico del dipartimento i Professori Franco Percivale e Riccardo Beltramo e due ricercatori, Giovanni Peira (1999) e Marco Bechis (2002).
Il prof. Cerè ha condotto varie ricerche per lo più sperimentali, di cui alcune in collaborazione con il Prof. Airoldi ed altre con il Prof. Ciusa. È autore di una cinquantina di lavori ed ha inoltre scritto quattro testi, di cui tre attinenti ai problemi energetici ed uno, in collaborazione con il Prof. Santoprete, attinente la tecnologia industriale.
Il Prof. Pietro Barolo è entrato a far parte dell’allora Istituto di Merceologia nel 1965 come tecnico laureato, è divenuto assistente nel 1966, successivamente è stato professore incaricato di Merceologia a Venezia presso l’Università di Ca’ Foscari. Tornato a Torino ha tenuto per tre anni il primo corso a carattere ambientale tra le materie facenti capo all’Istituto di Merceologia presso la Facoltà di Economia dell’Università di Torino. Successivamente è sempre stato titolare delle materie merceologiche insegnate presso la Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali della medesima Università. E’ stato autore di numerose pubblicazioni scientifiche di notevole rilevanza soprattutto per gli aspetti innovativi di volta in volta introdotti negli studi e nelle tematiche da affrontare.
La Direzione del Dipartimento dal 2004 ad oggi è affidata al Prof. Franco Percivale. Sotto il suo mandato sono stati banditi due concorsi da ricercatore vinti da Erica Varese (2005) e da Stefano Duglio (2008). Nel frattempo (1993) la Facoltà di Economia si trasferì nella nuova sede di Corso Unione Sovietica ma il Dipartimento di Scienze Merceologiche ed altri si trasferirono solo nel settembre del 2008.
Furono realizzate sedi staccate della Facoltà a Pinerolo, Asti, Cuneo, Biella. Alla fine degli Anni ’90 iniziò una lunga fase di assestamento (Nuovo Ordinamento Didattico – NOD) che, a fianco del vecchio corso di laurea, ne introdusse di nuovi, triennali (lauree brevi) e biennali (lauree specialistiche), con vari indirizzi: questo diventò operativo nel 2001.
Al Dipartimento di Scienze Merceologiche, accanto alle preesistenti, afferirono alcune nuove materie di insegnamento. Negli anni successivi, l’offerta didattica subì continue revisioni ed oggi (2010), anche attraverso il lavoro svolto dalla commissione NOF (Nuova Offerta Formativa di cui è membro il Prof. Percivale), afferiscono al Dipartimento di Scienze Merceologiche i seguenti insegnamenti:
Certificazione di qualità dei sistemi e dei prodotti;
Ecologia industriale e certificazione integrata;
Fondamenti di scienze delle merci (Facoltà di Scienze Matematiche Fisiche e Naturali);
Merceologia degli alimenti (Facoltà di Medicina e Chirurgia);
Merceologia dei prodotti alimentari;
Merceologia Doganale;
Prodotti alimentari e gestione della ristorazione;
Production Technology;
Scienze merceologiche;
Sistemi di gestione e certificazione ambientale;
Strumenti e tecniche per l’ecoefficienza;
Strumenti tecnici per il commercio;
Tecnologia della Produzione (Asti, Biella, Cuneo, Torino, Progetto Nettuno);
Tecnologia dell'energia.
Le tematiche affrontate oggi dai merceologi torinesi, e non solo, sono orientate sempre meno verso temi squisitamente chimici e sempre più verso analisi tecnico-economiche.
Nel frattempo la Professoressa Anna Maria Torazzo venne chiamata come ordinario presso l’Università del Piemonte Orientale (Novara) mentre andarono in pensione la Professoressa Marisa Vietti-Michelina, nominata Professore Emerito il 24/11/2003, il Prof. Aurelio Marchese (2003), il prof. Pietro Barolo (2007) ed il Prof. Luciano Ceré (2008).
venerdì 23 aprile 2010
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