La Gazzetta del Mezzogiorno, giovedì 23 febbraio 2012
Giorgio Nebbia nebbia@quipo.it
L’acciaio è il re dei metalli. Con la sua produzione mondiale di 1500 milioni di tonnellate all’anno è il metallo più prodotto e si pone al quarto posto fra le merci più importanti della Terra, dopo carbone, petrolio e gas naturale. L’acciaio ha dominato il progresso industriale e ha permesso di costruire torri, grattacieli e ponti che svettano nel cielo e che uniscono paesi e nazioni. L’aveva capito Giuseppe Giugasvili, il comunista georgiano che aveva scelto il nome dell’acciaio (Stahl in russo e in tedesco, steel in inglese) come proprio nome di battaglia, Stalin. Vari tipi di acciaio, leghe di ferro con piccole quantità di carbonio, sono stati prodotti nell’antichità e nel medioevo in modo empirico, ma solo nel diciannovesimo secolo gli studiosi hanno capito la complessità delle molte maniere in cui ferro e carbonio possono combinarsi e il ruolo che altri metalli, originariamente presenti come impurità nel ferro, hanno sulle proprietà finali dell’acciaio.