mercoledì 7 settembre 2011

Le ricchezze della Terra

In: “Terra. Parolechiave 44”, Carocci editore, 2010, p. 69-76
  
Giorgio Nebbia nebbia@quipo.it

I circa settemila milioni di persone esistenti sulla Terra possono “vivere”, cioè mangiare, scaldarsi, muoversi, comunicare, soltanto disponendo di beni materiali che possono essere tratti soltanto dalla Terra. Anche i beni apparentemente immateriali dipendono in gran parte da cose materiali; non è possibile avere felicità, dignità, libertà, se manca il cibo, l’acqua, un rifugio per la famiglia, non è possibile avere salute se non si dispone di acqua potabile, di gabinetti, di fognature, di servizi sanitari.

La Terra, da parte sua, col suo insieme di gas dell’atmosfera, di acque dolci e saline, di terreni e rocce superficiali e sotterranee, ha sulla sua superficie o nel suo interno grandissime, anche se non illimitate, ricchezze il cui uso è stato sempre ed è uno degli strumenti per assicurare una buona vita, ma anche solo la sopravvivenza, degli esseri umani.

Crescita e declino delle lampade ad incandescenza

La Gazzetta del Mezzogiorno, mercoledì 7 settembre 2011

Giorgio Nebbia nebbia@quipo.it

Per la serie crescita e declino delle merci l’ecologia ha assassinato un altro dei grandi successi della tecnica, la lampada ad incandescenza, accusata di consumare troppa elettricità.. Col passare del tempo e con la crescita dell’attenzione per la sicurezza, la vita e l’ambiente molte merci di grande successo in passato sono state condannate a morte. Si pensi al DDT, salutato come la sostanza chimica che ha sconfitto la malaria, il cui uso è stato vietato dopo che si è scoperto che, per il suo carattere persistente, non biodegradabile, era in grado di intossicare molti esseri viventi e anche gli umani; il mercurio, che ha consentito la nascita dell’industria chimica e della produzione del cloro e che è stato impiegato per decenni nei bulbi dei termometri, è destinato a scomparire a causa della sua elevata tossicità; il piombo tetraetile, l’additivo per benzine che ha permesso decisivi progressi verso automobili più veloci e potenti, è stato bandito per la sua pericolosità e tossicità per i lavoratori e per l’aria urbana.